domenica 30 novembre 2008
martedì 11 novembre 2008
NAUTICA ... CRISI O ?

Prendiamo spunto da altri paesi europei. In Olanda si vive in barca anche in città, i canali di Amsterdam ospitano decine e decine di imbarcazioni adibite a case. Si è vero quelle non si muovono, ma sono molti gli olandesi che posseggono piccole e medie imbarcazioni che invece si muovono percorrendo chilometri di canali da città a città e raggiungendo anche il mare. Navigare è un patrimonio storico, una cultura che gli olandesi hanno ormai da sempre nel sangue.

Casa e barca in realtà appartengono a due mondi molto distanti fra loro. Se parliamo di barche a vela e non di barche a motore o di motoscafi da competizione, le barche non sono assolutamente paragonabili ad un'auto o ancor meno ad un camper. Il principale motivo è che una barca è un'opera di ingegneria che perdura nel tempo. Una barca ha una navigabilità unica, è personalizzabile, migliorabile, e anche quando il tempo passa, basta poco per ridarle giovinezza, eleganza e funzionalità. Direi che una barca non invecchia ma evolve, semmai si antichizza diventando d'epoca. Ogni barca ha caratteristiche differenti, e buone o cattive che siano, quando una barca affronta il mare deve essere il comandante a saper tirar fuori il meglio della sua imbarcazione.
In Italia c'è sicuramente il culto del "made in Italy", un culto che ci ha portato ad apprezzare maggiormente il design italiano degli oggetti, quindi l'estetica, più l'apparenza e meno il fine ultimo delle cose. Una barca permettere di vivere una vita qualitativamente migliore, permette di disperdere nelle distese del mare che la circonda le ansie quotidiane salvandoci dal lettino dell'analista, permette di imparare a vivere dell'essenziale scoprendo i propri limiti, perché allora trasformare la nautica in un gioco per pochi. Il mare è di tutti, se le politiche per uno sviluppo nautico prendessero in considerazione una riduzione dei costi di gestione e dei prezzi delle imbarcazioni di media-piccola categoria, ci sarebbe probabilmente un stimolo all'acquisto che premierebbe il settore. L'applicazione di costi elevati non stimola la crescita del settore. Se da una parte l'introduzione del leasing italiano ha invitato il settore della nautica da diporto a crescere, l'incremento dei costi di gestione lo deprime, specialmente in un momento in cui la crisi economica inizia a far sentire il suo peso. Basta fare una passeggiata in un porto e contare le barche in vendita per capire che la nautica italiana sta agonizzando. Se imparassimo a vivere e a far vivere il mare con normalità e semplicità e non come un lusso solo per ricchi, la riduzione delle spese di gestione porterebbe sicuramente ad un incremento della richiesta di posti barca e l'Italia tornerebbe ad essere ancora una patria di naviganti veri.
sabato 1 novembre 2008
MUORE JACQUES PICCARD: ULTIMO GRANDE ESPLORATORE
E' morto ieri in Svizzera, all'età di 86 anni, Jacques Piccard, uno degli ultimi grandi esploratori del XX secolo.
Nato il 28 luglio del 1922 a Bruxelles, Jacques Piccard ha pr
oseguito l'opera di suo padre, il fisico Auguste Piccard, inventore del pallone stratosferico e del batiscafo.
Jacques divenne famoso quando, a bordo del batiscafo Trieste, conquistò il punto più profondo mai raggiunto dall'uomo nelle profondità oceaniche, toccando il fondo della Fossa delle Marianne a 10.916 metri di profondità. All'immersione effettuata il 26 gennaio 1960 parteciparono Piccard e il tenente della Marina statunitense Donald Walsh, i quali raggiunsero la depressione del Challenger Deep.
I Piccard possono essere non a torto definiti una famiglia di fenomeni: qui [link] vediamo il padre di Jacques, Auguste Piccard, in una celebre immagine alla conferenza di Solvay sulla meccanica quantistica (1927). Auguste è il primo in piedi a sinistra.
Attualmente il figlio di Jacques, Bertrand Piccard, che ha ereditato la passione del padre per le esplorazioni, ha fondato una società con cui intende compiere il giro del mondo a bordo di un aereo alimentato a sola energia solare: www.solarimpulse.com.
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Nato il 28 luglio del 1922 a Bruxelles, Jacques Piccard ha pr

Jacques divenne famoso quando, a bordo del batiscafo Trieste, conquistò il punto più profondo mai raggiunto dall'uomo nelle profondità oceaniche, toccando il fondo della Fossa delle Marianne a 10.916 metri di profondità. All'immersione effettuata il 26 gennaio 1960 parteciparono Piccard e il tenente della Marina statunitense Donald Walsh, i quali raggiunsero la depressione del Challenger Deep.
I Piccard possono essere non a torto definiti una famiglia di fenomeni: qui [link] vediamo il padre di Jacques, Auguste Piccard, in una celebre immagine alla conferenza di Solvay sulla meccanica quantistica (1927). Auguste è il primo in piedi a sinistra.
Attualmente il figlio di Jacques, Bertrand Piccard, che ha ereditato la passione del padre per le esplorazioni, ha fondato una società con cui intende compiere il giro del mondo a bordo di un aereo alimentato a sola energia solare: www.solarimpulse.com.
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